Manu vive in una gabbia di palazzi, quelli senza fiori sui terrazzi, dove tazze e sguazzi in infranto al lazzi e smazzi, dove la speranza h al capolinea come i mezzi e infatti Manu, sta chiuso in casa come per nascondersi mentre la tele vuole vendergli una vita che non pur permettersi. Pensa a un pacco da consegnare, a cosa ci avrebbe da perdere se tutto va male, pensa a una ragazza amata in primavera che ora muore prigioniera di una pera, pensa a una preghiera, sua madre che la recita ogni sera mentre invecchia, e guarda la pistola sulle sue ginocchia. Suo padre odiava il suo padrone, ma lui h di una generazione che al padrone non riesce a dare un nome, ora in mano c' ha un cannone che non aspetta, sta uscendo, cerca vendetta in fretta e sta pensando: NON MI PARLATE ANCORA NON VI ASCOLTO, ALTRE PROMESSE FALSE NON LE SENTO, DA OGGI IO VIVRO' OGNI SECONDO FINO IN FONDO. IO LO SCONFIGGERO' QUESTO MIO TEMPO, SE MI SARAI DAVANTI IO TI SFONDO, DI VITA QUESTA HO QUINDI CI CREDERO' FINO IN FONDO. Contro ogni sogni impossibili di predicatori non credibili, fonti poco attendibili, segnali poco udibili, deboli, muri infrangibili, segni tangibili di circuiti invisibili di cui noi siamo i fusibili. Ogni tanto uno fonde come fonde ora Chiara mentre suo padre urla e la sta picchiando ancora, a 16 anni una valigia fatta in fretta una citt` grigia che l' aspetta e la rabbia che le pigia in testa. Vive una favola tragica dove pap` h un' orco, tranne la domenica che c' h il calcio e le sembra morto, h stanca, h sola, la musica non basta, a scuola dice bugie per proteggere una bestia, lividi che lasciano furie e umiliazioni, i vicini sentono ma alzano il volume della televisione. Pap` ora h tranquillo, dorme ubriaco, sta russando, Chiara ha un coltello e sta pensando: NON MI PARLATE ANCORA NON VI ASCOLTO, ALTRE PROMESSE FALSE NON LE.
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